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         La dinamica dell’incidente di Fukushima
                                                     lamberto.matteocci@isprambiente.it

                Incidente alla Centrale Nucleare di Fukushima - Aspetti di protezione dalle radiazioni
                                          Varese – 13 e 14 settembre, 2012



ISPRA
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale                 Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
TMI - 1979   Chernobyl - 1986   Fukushima - 2011


 2
La natura dei problemi
     è nella natura delle cose

    La gestione dei problemi è
     nelle capacità dell’uomo

3
Fissione nucleare




    bersaglio




4
La reazione a catena


    Assorbitore
    di neutroni




                                             Assorbitore
                                             di neutroni




          bersaglio




5
Calore di decadimento




6
La fissione nucleare comporta
    generazione di radioisotopi artificiali

    Decadimento radioattivo con emissione di
    radiazioni ionizzanti anche per tempi molto lunghi

    Presenza di calore di decadimento


    Proprietà fissili delle materie nucleari
    Reazione a catena che va controllata


7
Centrale nucleare a fissione




8
Come si assicura la sicurezza

            La Tecnologia
               Il Diritto
        I Sistemi di Gestione




9
Il concetto di rischio


     R= Probabiltà evento x Conseguenze
       (Sanitarie, Sociali, Economiche)




10
La Tecnologia




11
Le funzioni di sicurezza
Controllo affidabile della reazione a catena e,
all’occorrenza, arresto rapido del reattore, per
evitare una eccessiva generazione di energia

Asportazione del calore generato – anche
dopo lo spegnimento del reattore - per
mantenere condizioni di temperatura e di
pressione compatibili con le caratteristiche
del combustibile e dei componenti. In queste
condizioni quasi tutta la radioattività resta
confinata all’interno del combustibile

Mitigazione dei rilasci di radioattività – Sistema
di contenimento


12
La difesa in profondità   13




Il reattore
nucleare




Pastiglia di
  uranio


                Barretta di
               combustibile

                               Elemento di
                               combustibile
La difesa in profondità
     Le barriere che prevengono il rilascio
         di radioattività nell’ambiente




14
La difesa in profondità

     Livelli                 Obiettivo                      Principali misure

     Livello 1   Prevenzione di condizioni                Ampi margini progettuali ed
                 operative anomale e di                   elevata qualità nella gestione
                 malfunzionamenti                         e nell’esercizio

     Level 2     Controllo di situazioni anomale e        Sistemi di controllo e
                 malfunzionamenti                         sorveglianza


     Level 3     Controllo di eventuali incidenti         Sistemi di sicurezza e
                 all’interno delle condizioni di          procedure di gestione degli
                 progetto                                 incidenti

     Livello 4   Controllo di eventuali situazioni        Misure aggiuntive di
                 incidentali molto gravi al fine di       sicurezza e specifiche
                 limitarne l’evoluzione e mitigarne       procedure di gestione degli
                 gli effetti                              incidenti
     Livello 5   Mitigazione delle conseguenze            Pianificazione delle
                 radiologiche associate a
                 significativi rilasci di radioattività
                                                          Emergenze
                 all’ambiente



15
L’analisi di sicurezza

Obiettivi

Ampio spettro eventi di riferimento (di
origine tecnologica, umana e naturale)
esclusione-protezione-verifica accettabilità
conseguenze

Strutture e sistemi di sicurezza

Procedure di gestione incidentale
 16
Il diritto




17
Gli strumenti del diritto
Convenzione per la sicurezza nucleare, Direttiva
UE sicurezza nucleare, Legislazione nazionale
   I principi di responsabilità (nazionale, e
   dell’esercente)
   Il regime autorizzativo,
   Il sistema di controllo tramite un’autorità
   indipendente dotata di adeguate risorse
   Le verifiche di sicurezza
   Etc

     Meccanismo di Peer review internazionale
18
I sistemi di gestione

        Sistema organizzativo

     Qualificazione del personale

       Garanzia della qualità

      La cultura della sicurezza

19
TMI - 1978   Chernobyl - 1986   Fukushima- 2011




 20
Il perché degli incidenti


     Incidente di Three Mile Island
         Incidente di Chernobyl
        Incidente di Fukushima




21
Il perché degli incidenti
         Le responsabilità dell’uomo
     Three Mile Island   Tecnologia
                         Sistemi di Gestione

     Chernobyl           Tecnologia
                         Diritto
                         Sistemi di gestione
     Fukushima           Tecnologia
                         Diritto
                         Sistemi di gestione
22
Reattore tipo RBMK




23
Reattore RBMK e Reattore PWR




24
L’esplosione del reattore




     Incidente di Chernobyl




25
Dispersione della contaminazione a livello
continentale




 26
Le conseguenze

     Ambientali


     Sanitarie



     Sociali


27
Il Sarcofago




28
Cosa si è fatto dopo Chernobyl

Miglioramento della sicurezza delle centrali analoghe e
spegnimento di alcune di esse

Provvedimenti per la mitigazione degli incidenti molto
gravi

Convenzioni internazionali (Sicurezza e Pronta notifica)

Rafforzamento sistemi di gestione e della cultura di
sicurezza e degli strumenti di gestione delle emergenze

Maggior trasparenza e informazione al pubblico
29
Incidente di Fukushima




30
31
                                                               Prima




ISPRA
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale    Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
32
                                                               Dopo




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FUKUSHIMA DAIICHI
                                                  Dopo




                                                                  19 MAR 2011, 10:44 am local time
Contains DIGITALGLOBE Copyrighted Materials
34
                                 Operazioni di iniezione d’acqua




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Quali le ragioni che hanno portato a
      queste catastrofiche conseguenze?




35
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L’edificio reattore ed il recipiente in pressione




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37

                                                L’edificio reattore




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38




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Ore 14:46 del 11 marzo: terremoto magnitudo 9 seguito dopo
30 minuti da uno tsunami con onde anche oltre 14 metri di altezza
   39
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Al 12 maggio 15,000 morti e 10,000 dispersi
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La sequenza degli eventi
Onda da tsunami di 14 m
Ingenti danni su più unità
Perdita dell’alimentazione elettrica di emergenza e di tutti i
generatori diesel (eccetto 1)
Perdita dei sistemi di sicurezza
Situazione prolungata di perdita dell’alimentazione
elettrica
Una serie di esplosioni
Presenza di contaminazione e di alti campi di radiazioni

  41
42




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43
         Fukushima Daiichi – Feedback

11.03.2011 - 14:46
Terremoto (M 9.0); SCRAM; perdita alimentazioni elettriche esterne; attivazione automatica dei diesel di emergenza; attivazione
IC/RCIC;
44
                  Fukushima Daiichi – Feedback

11.03.2011 - 15:37
Il picco di tsunami inonda l’impianto (14 metri).
Perse tutte le alimentazioni elettriche, mezzi di soccorso,
serbatoi di combustibile.
45
46
47
48
                Fukushima Daiichi – Feedback

A seguito della perdita dei diesel di emergenza (SBO) restano attivi i sistemi di emergenza per la refrigerazione del nocciolo;
Le valvole di sicurezza sono comandate mediante alimentazione in continua.




              IC-Isolation Condenser                                 RCIC- Reactor Core Isolation Colling
                       Unità 1                                                     Unità 2&3
Automatic reactor shutdown due to earthquake,
   loss of off-site power supply                                            Soaking / dry-up of battery, dry-up of compressed
                                                                            air, etc.

               Dependency on emergency power was                                           Many on-site works were necessary due to
               inevitable.                                                                 difficulty of measurement / control /
                                                                                           communication.

      Emergency diesel generator started up and power                       Shutdown of core cooling
       supply was secured.                                                  system
      Reactor was cooled by core cooling system.                                           Unit 1 has lost its function at an early phase. Due
                                                                                           to this reason, there was only short time to
               Start-up / Shutdown operations for IC                                       address the situation.
               RCIC were going on.                                          Fuels were exposed and melt down while cooling was not
                                                                            conducted.
   Most of electric systems including emergency diesel
   generators and switchboards were unavailable due                                        Serious degradation of confinement led to the
   to tsunami.                                                                             release of radioactive materials into environment.
(Only one of emergency air cooling DGs in Unit 6 maintained its function)
                                                                            Water injection from fire protection
                Cooling sea water pumps installed along                     system (Alternative water injection)
                the coast were also unavailable. (Loss of                                   The exposure time of fuels is considered to be
                heat sink)                                                                  prolonged due to insufficient reactor
                                                                                            depressurization (reactor depressurization operation
                                                                                            for containment, reactor containment
   Station Blackout                                                                         depressurization [vent]) to the pressure lower than
                                                                                            the fire extinguishing pump head.
 (On March 13, Unit 5 received power supply from Unit 6 on emergency
 basis. )                                                                   Hydrogen generated through zirconium – water reaction. Explosions that
              Motor operated pumps etc. were                                seemed to be hydrogen explosion occurred in reactor buildings at Units 1, 3
              unavailable. (Emergency cooling was                           and 4. (Pressure in the pressure suppression chamber in Unit 2 dropped
              carried out by emergency condenser IC in                      simultaneously with the Unit 4 explosion.)
              Unit 1, reactor core isolation cooling
              system [RCIC] in Unit 2, and RCIC and                                           The explosions deteriorated work
              high pressure core injection system HPCI                                        performance in the surrounding areas.
              in Unit 3.)                                                                     Water leakage from containments / buildings
                                                                                              were observed.


                                                                                                                                                          49
50
51
             Fukushima Daiichi – Feedback

Dopo circa un’ora la potenza del reattore è scesa all’1,5 % della
potenza nominale
(Unità 1: 1300MWt ∼ 20 MWt)




                   1100 K fusione barre controllo (SIC)
                   1500 K produzione significativa H2
                   1700 K fusione acciaio
                   2500 K fusione della ceramica
                   3100 K fusione UO2
52
               Fukushima Daiichi – Feedback
11.03 – Si inizia a scoprire il reattore dell’Unità 1
12.03 – Esplosione di idrogeno Unità 1
13.03 – Si inizia a scoprire il reattore dell’ Unità 3
14.03 – Esplosione di idrogeno Unità 3
13.03 – Si inizia a scoprire il reattore dell’ Unità 2

15.03 – Esplosione di idrogeno Unità 4
        Danneggiamento piscina di soppressione Unità 2
53




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54
                   Le esplosioni da idrogeno nelle Unità 1 e 3




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55
           Il danneggiamento della piscina di combustibile
                           nell’Unità 4




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Interconnessione linee di rilascio al camino tra le Unità 3 e 4
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                                    Elementi piscine del combustibile

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                                                               Dopo




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                                                  Dopo




                                                                  19 MAR 2011, 10:44 am local time
Contains DIGITALGLOBE Copyrighted Materials
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                                                               Dopo




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62



                 I rilasci in atmosfera e l’impatto radiologico




                                                                                       Iodio e Cesio gli
                                                                                       isotopi più significativi

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63
                                                        I rilasci in mare




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                                   Alcune riflessioni




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NUREG-1150
                                      Vol. 1


     An Assessment for Five
     Severe Accident Risks:
     An Assessment for Five
     U.S. Nuclear Power Plants


     Final Summary Report




     U.S. Nuclear Regulatory
     Commission
     Office of Nuclear Regulatory Research

66
NUREG- 1150 Vol. 1
 Severe Accident Risks: An Assessment for Five U.S. Nuclear Power Plants
 Final Summary Report
 Manuscript Completed: October 1990
 Date Published: December 1990




     Table 6.2 Summary of core damage frequency results: Grand Gulf.*




         Internal events                         1,2 E-5                   %
              Station                            1,1 E-5                   92
              Blackout
              ATWS                               5,1 E-7


67
“Those managing the accident were unprepared for the
     significant amount of hydrogen generated during the
     accident. Indeed, during the TMI-2 licensing process which
     concentrated on large-break LOCAs, the utility represented
     and the NRC agreed that in the event of a large-break LOCA,
     the hydrogen concentration in containment would not be
     significant for a period of weeks. In the first 10 hours of the
     TMI accident (a small-break LOCA), enough hydrogen was
     produced in the core by a reaction between steam and the
     zirconium cladding and then released to containment to
     produce a burn or an explosion that caused pressure to
     increase by 28 pounds per square inch in the containment
     building. Thus, TMI illustrated a situation where NRC
     emphasis on large breaks did not cover the effects observed
     in a smaller accident”




      From these studies may emerge desirable modifications
      in the design of plants that will help prevent accidents
      and mitigate their consequences.

      For example:
      (i) Consideration should be given to equipment that
      would facilitate the controlled safe venting of hydrogen
      gas from the reactor cooling system.


68
69

    Importance of developing a factual lessons
                  learning culture
Understand what was wrong, identify corrective actions, design and
implement

A few lessons after TMI - 1979
Need to counteract hydrogen production during a core melt
accident
Develop PSA studies to undestand critical sequences and to
improve safety functions – Station Blackout main contributors to
Core Damage Frequency

             Key phenomena in Fukushima - 2011
          Prolonged loss of AC power (Station black-out)
                      Hydrogen explosions
70




La sicurezza è un processo dinamico

                   WHAT SAFE IS SAFE ENOUGH ?




                         SAFETY IS NEVER ENOUGH




ISPRA
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71



                                                Conclusioni

Inaccettabilità scenari incidentali dalle gravi
conseguenze per l’uomo e per l’ambiente

Necessità di una rimodulazione degli obiettivi di
sicurezza e di una continua e rigorosa verifica delle
modalità adottate per raggiungerli




  ISPRA
  Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale   Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
72




                                           Conclusioni (2)
Assicurare un elevato livello di sicurezza nucleare è una
sfida per i Governi, le Autorità di sicurezza, gli Esercenti
e le Organizzazioni internazionali

La gravità dell’incidente e la sua peculiare
evoluzione hanno stimolato l’avvio di molte iniziative
in tema di sicurezza nucleare (“Stress test” in
ambito Europeo, Action plan IAEA) – Necessità di
riacquisire confidenza

  ISPRA
  Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale   Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
73




What must be admitted – very painfully – is that this was a
disaster “Made in Japan”.
Its fundamental causes are to be found in the ingrained
conventions of Japanese culture: our reflexive obedience; our
reluctance to question authority; our devotion to ‘sticking
with the program’; our groupism; and our insularity.

Had other Japanese been in the shoes of those who bear
responsibility for this accident, the result may will have been
the same.

Kiyoshi Kurokawa
Chairman of the Kukushima Nuclear Accident Independent Investigation Commission


   ISPRA
   Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale   Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
….e che questa
                                                   casella resti per
                                                   sempre vuota




TMI - 1979   Chernobyl - 1986   Fukushima - 2011



 74
75




                       Grazie per l’ attenzione




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  • 1. 1 La dinamica dell’incidente di Fukushima lamberto.matteocci@isprambiente.it Incidente alla Centrale Nucleare di Fukushima - Aspetti di protezione dalle radiazioni Varese – 13 e 14 settembre, 2012 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 2. TMI - 1979 Chernobyl - 1986 Fukushima - 2011 2
  • 3. La natura dei problemi è nella natura delle cose La gestione dei problemi è nelle capacità dell’uomo 3
  • 4. Fissione nucleare bersaglio 4
  • 5. La reazione a catena Assorbitore di neutroni Assorbitore di neutroni bersaglio 5
  • 7. La fissione nucleare comporta generazione di radioisotopi artificiali Decadimento radioattivo con emissione di radiazioni ionizzanti anche per tempi molto lunghi Presenza di calore di decadimento Proprietà fissili delle materie nucleari Reazione a catena che va controllata 7
  • 8. Centrale nucleare a fissione 8
  • 9. Come si assicura la sicurezza La Tecnologia Il Diritto I Sistemi di Gestione 9
  • 10. Il concetto di rischio R= Probabiltà evento x Conseguenze (Sanitarie, Sociali, Economiche) 10
  • 12. Le funzioni di sicurezza Controllo affidabile della reazione a catena e, all’occorrenza, arresto rapido del reattore, per evitare una eccessiva generazione di energia Asportazione del calore generato – anche dopo lo spegnimento del reattore - per mantenere condizioni di temperatura e di pressione compatibili con le caratteristiche del combustibile e dei componenti. In queste condizioni quasi tutta la radioattività resta confinata all’interno del combustibile Mitigazione dei rilasci di radioattività – Sistema di contenimento 12
  • 13. La difesa in profondità 13 Il reattore nucleare Pastiglia di uranio Barretta di combustibile Elemento di combustibile
  • 14. La difesa in profondità Le barriere che prevengono il rilascio di radioattività nell’ambiente 14
  • 15. La difesa in profondità Livelli Obiettivo Principali misure Livello 1 Prevenzione di condizioni Ampi margini progettuali ed operative anomale e di elevata qualità nella gestione malfunzionamenti e nell’esercizio Level 2 Controllo di situazioni anomale e Sistemi di controllo e malfunzionamenti sorveglianza Level 3 Controllo di eventuali incidenti Sistemi di sicurezza e all’interno delle condizioni di procedure di gestione degli progetto incidenti Livello 4 Controllo di eventuali situazioni Misure aggiuntive di incidentali molto gravi al fine di sicurezza e specifiche limitarne l’evoluzione e mitigarne procedure di gestione degli gli effetti incidenti Livello 5 Mitigazione delle conseguenze Pianificazione delle radiologiche associate a significativi rilasci di radioattività Emergenze all’ambiente 15
  • 16. L’analisi di sicurezza Obiettivi Ampio spettro eventi di riferimento (di origine tecnologica, umana e naturale) esclusione-protezione-verifica accettabilità conseguenze Strutture e sistemi di sicurezza Procedure di gestione incidentale 16
  • 18. Gli strumenti del diritto Convenzione per la sicurezza nucleare, Direttiva UE sicurezza nucleare, Legislazione nazionale I principi di responsabilità (nazionale, e dell’esercente) Il regime autorizzativo, Il sistema di controllo tramite un’autorità indipendente dotata di adeguate risorse Le verifiche di sicurezza Etc Meccanismo di Peer review internazionale 18
  • 19. I sistemi di gestione Sistema organizzativo Qualificazione del personale Garanzia della qualità La cultura della sicurezza 19
  • 20. TMI - 1978 Chernobyl - 1986 Fukushima- 2011 20
  • 21. Il perché degli incidenti Incidente di Three Mile Island Incidente di Chernobyl Incidente di Fukushima 21
  • 22. Il perché degli incidenti Le responsabilità dell’uomo Three Mile Island Tecnologia Sistemi di Gestione Chernobyl Tecnologia Diritto Sistemi di gestione Fukushima Tecnologia Diritto Sistemi di gestione 22
  • 24. Reattore RBMK e Reattore PWR 24
  • 25. L’esplosione del reattore Incidente di Chernobyl 25
  • 26. Dispersione della contaminazione a livello continentale 26
  • 27. Le conseguenze Ambientali Sanitarie Sociali 27
  • 29. Cosa si è fatto dopo Chernobyl Miglioramento della sicurezza delle centrali analoghe e spegnimento di alcune di esse Provvedimenti per la mitigazione degli incidenti molto gravi Convenzioni internazionali (Sicurezza e Pronta notifica) Rafforzamento sistemi di gestione e della cultura di sicurezza e degli strumenti di gestione delle emergenze Maggior trasparenza e informazione al pubblico 29
  • 31. 31 Prima ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 32. 32 Dopo ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 33. FUKUSHIMA DAIICHI Dopo 19 MAR 2011, 10:44 am local time Contains DIGITALGLOBE Copyrighted Materials
  • 34. 34 Operazioni di iniezione d’acqua ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 35. Quali le ragioni che hanno portato a queste catastrofiche conseguenze? 35
  • 36. 36 L’edificio reattore ed il recipiente in pressione ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 37. 37 L’edificio reattore ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 38. 38 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 39. Ore 14:46 del 11 marzo: terremoto magnitudo 9 seguito dopo 30 minuti da uno tsunami con onde anche oltre 14 metri di altezza 39
  • 40. 40 Al 12 maggio 15,000 morti e 10,000 dispersi ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 41. La sequenza degli eventi Onda da tsunami di 14 m Ingenti danni su più unità Perdita dell’alimentazione elettrica di emergenza e di tutti i generatori diesel (eccetto 1) Perdita dei sistemi di sicurezza Situazione prolungata di perdita dell’alimentazione elettrica Una serie di esplosioni Presenza di contaminazione e di alti campi di radiazioni 41
  • 42. 42 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 43. 43 Fukushima Daiichi – Feedback 11.03.2011 - 14:46 Terremoto (M 9.0); SCRAM; perdita alimentazioni elettriche esterne; attivazione automatica dei diesel di emergenza; attivazione IC/RCIC;
  • 44. 44 Fukushima Daiichi – Feedback 11.03.2011 - 15:37 Il picco di tsunami inonda l’impianto (14 metri). Perse tutte le alimentazioni elettriche, mezzi di soccorso, serbatoi di combustibile.
  • 45. 45
  • 46. 46
  • 47. 47
  • 48. 48 Fukushima Daiichi – Feedback A seguito della perdita dei diesel di emergenza (SBO) restano attivi i sistemi di emergenza per la refrigerazione del nocciolo; Le valvole di sicurezza sono comandate mediante alimentazione in continua. IC-Isolation Condenser RCIC- Reactor Core Isolation Colling Unità 1 Unità 2&3
  • 49. Automatic reactor shutdown due to earthquake, loss of off-site power supply Soaking / dry-up of battery, dry-up of compressed air, etc. Dependency on emergency power was Many on-site works were necessary due to inevitable. difficulty of measurement / control / communication. Emergency diesel generator started up and power Shutdown of core cooling supply was secured. system Reactor was cooled by core cooling system. Unit 1 has lost its function at an early phase. Due to this reason, there was only short time to Start-up / Shutdown operations for IC address the situation. RCIC were going on. Fuels were exposed and melt down while cooling was not conducted. Most of electric systems including emergency diesel generators and switchboards were unavailable due Serious degradation of confinement led to the to tsunami. release of radioactive materials into environment. (Only one of emergency air cooling DGs in Unit 6 maintained its function) Water injection from fire protection Cooling sea water pumps installed along system (Alternative water injection) the coast were also unavailable. (Loss of The exposure time of fuels is considered to be heat sink) prolonged due to insufficient reactor depressurization (reactor depressurization operation for containment, reactor containment Station Blackout depressurization [vent]) to the pressure lower than the fire extinguishing pump head. (On March 13, Unit 5 received power supply from Unit 6 on emergency basis. ) Hydrogen generated through zirconium – water reaction. Explosions that Motor operated pumps etc. were seemed to be hydrogen explosion occurred in reactor buildings at Units 1, 3 unavailable. (Emergency cooling was and 4. (Pressure in the pressure suppression chamber in Unit 2 dropped carried out by emergency condenser IC in simultaneously with the Unit 4 explosion.) Unit 1, reactor core isolation cooling system [RCIC] in Unit 2, and RCIC and The explosions deteriorated work high pressure core injection system HPCI performance in the surrounding areas. in Unit 3.) Water leakage from containments / buildings were observed. 49
  • 50. 50
  • 51. 51 Fukushima Daiichi – Feedback Dopo circa un’ora la potenza del reattore è scesa all’1,5 % della potenza nominale (Unità 1: 1300MWt ∼ 20 MWt) 1100 K fusione barre controllo (SIC) 1500 K produzione significativa H2 1700 K fusione acciaio 2500 K fusione della ceramica 3100 K fusione UO2
  • 52. 52 Fukushima Daiichi – Feedback 11.03 – Si inizia a scoprire il reattore dell’Unità 1 12.03 – Esplosione di idrogeno Unità 1 13.03 – Si inizia a scoprire il reattore dell’ Unità 3 14.03 – Esplosione di idrogeno Unità 3 13.03 – Si inizia a scoprire il reattore dell’ Unità 2 15.03 – Esplosione di idrogeno Unità 4 Danneggiamento piscina di soppressione Unità 2
  • 53. 53 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 54. 54 Le esplosioni da idrogeno nelle Unità 1 e 3 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 55. 55 Il danneggiamento della piscina di combustibile nell’Unità 4 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 56. 56 Interconnessione linee di rilascio al camino tra le Unità 3 e 4 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 57. 57 Elementi piscine del combustibile ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 58. 58 Dopo ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 59. FUKUSHIMA DAIICHI Dopo 19 MAR 2011, 10:44 am local time Contains DIGITALGLOBE Copyrighted Materials
  • 60. 60 Dopo ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 61. 61
  • 62. 62 I rilasci in atmosfera e l’impatto radiologico Iodio e Cesio gli isotopi più significativi ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 63. 63 I rilasci in mare ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 64. 64 ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 65. 65 Alcune riflessioni ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 66. NUREG-1150 Vol. 1 An Assessment for Five Severe Accident Risks: An Assessment for Five U.S. Nuclear Power Plants Final Summary Report U.S. Nuclear Regulatory Commission Office of Nuclear Regulatory Research 66
  • 67. NUREG- 1150 Vol. 1 Severe Accident Risks: An Assessment for Five U.S. Nuclear Power Plants Final Summary Report Manuscript Completed: October 1990 Date Published: December 1990 Table 6.2 Summary of core damage frequency results: Grand Gulf.* Internal events 1,2 E-5 % Station 1,1 E-5 92 Blackout ATWS 5,1 E-7 67
  • 68. “Those managing the accident were unprepared for the significant amount of hydrogen generated during the accident. Indeed, during the TMI-2 licensing process which concentrated on large-break LOCAs, the utility represented and the NRC agreed that in the event of a large-break LOCA, the hydrogen concentration in containment would not be significant for a period of weeks. In the first 10 hours of the TMI accident (a small-break LOCA), enough hydrogen was produced in the core by a reaction between steam and the zirconium cladding and then released to containment to produce a burn or an explosion that caused pressure to increase by 28 pounds per square inch in the containment building. Thus, TMI illustrated a situation where NRC emphasis on large breaks did not cover the effects observed in a smaller accident” From these studies may emerge desirable modifications in the design of plants that will help prevent accidents and mitigate their consequences. For example: (i) Consideration should be given to equipment that would facilitate the controlled safe venting of hydrogen gas from the reactor cooling system. 68
  • 69. 69 Importance of developing a factual lessons learning culture Understand what was wrong, identify corrective actions, design and implement A few lessons after TMI - 1979 Need to counteract hydrogen production during a core melt accident Develop PSA studies to undestand critical sequences and to improve safety functions – Station Blackout main contributors to Core Damage Frequency Key phenomena in Fukushima - 2011 Prolonged loss of AC power (Station black-out) Hydrogen explosions
  • 70. 70 La sicurezza è un processo dinamico WHAT SAFE IS SAFE ENOUGH ? SAFETY IS NEVER ENOUGH ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 71. 71 Conclusioni Inaccettabilità scenari incidentali dalle gravi conseguenze per l’uomo e per l’ambiente Necessità di una rimodulazione degli obiettivi di sicurezza e di una continua e rigorosa verifica delle modalità adottate per raggiungerli ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 72. 72 Conclusioni (2) Assicurare un elevato livello di sicurezza nucleare è una sfida per i Governi, le Autorità di sicurezza, gli Esercenti e le Organizzazioni internazionali La gravità dell’incidente e la sua peculiare evoluzione hanno stimolato l’avvio di molte iniziative in tema di sicurezza nucleare (“Stress test” in ambito Europeo, Action plan IAEA) – Necessità di riacquisire confidenza ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 73. 73 What must be admitted – very painfully – is that this was a disaster “Made in Japan”. Its fundamental causes are to be found in the ingrained conventions of Japanese culture: our reflexive obedience; our reluctance to question authority; our devotion to ‘sticking with the program’; our groupism; and our insularity. Had other Japanese been in the shoes of those who bear responsibility for this accident, the result may will have been the same. Kiyoshi Kurokawa Chairman of the Kukushima Nuclear Accident Independent Investigation Commission ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale
  • 74. ….e che questa casella resti per sempre vuota TMI - 1979 Chernobyl - 1986 Fukushima - 2011 74
  • 75. 75 Grazie per l’ attenzione ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Dipartimento Nucleare, Rischio Tecnologico e Industriale